Proposte di lettura
Apriamo Bibliografia Mediterranea di agosto 2024 con una riflessione sul rapporto tra ambiente e l’Europa carolingia. Parliamo poi di epidemie, un argomento molto trattato dal manifestarsi del Covid19, con un primo volume sulla storia del lavoro dei medici nella lotta contro la peste ed un secondo che fornisce “Un’ampia storia globale che guarda oltre […] per mostrare come la schiavitù, il colonialismo e la guerra, diedero impulso allo sviluppo della medicina moderna”. Ancora la pratica medica, questa volta applicata ai bambini, dall’età moderna ad oggi. Concludiamo con un volume sulla gestione delle catastrofi da parte dei governi borbonici.
Quando possibile si darà conto di recensioni diverse, interviste o indici dei volumi, mettendo a disposizione delle lettrici e dei lettori un maggior numero di informazioni; le presentazioni, quando non indicato diversamente, sono tratte – e tradotte – dal sito dell’editore (link sul titolo del volume). In caso di libro open access, un collegamento porta direttamente al file. Come sempre, aspettiamo le vostre proposte e osservazioni, che potrete inviare a rosalba.mengoni@cnr.it, oppure contattandoci sulla pagina Fb: isem cnr.
Paolo Squatriti: Weeds and the Carolingians. Empire, Culture, and Nature in Frankish Europe, AD 750–900, Cambridge University Press, 2022, pp. 224. ISBN-10: 131651286X, ISBN-13: 978-1316512869
L’indice è disponibile sul sito dell’editore (link sul titolo). L’anteprima del volume su Amazon (link sotto l’immagine di copertina). Due recensioni con estratto OA, e articoli scaricabili entrambi tramite biblioproxy del Cnr: Mark McKerracher su Journal of Social History, Vol. 57, n. 2/2023 – link biblioproxy; Wendy Davies su Early Medieval Europe, Vol. 31, n. 4/2023 – link biblioproxy. |
Perché le erbacce erano importanti nell’impero Carolingio? Qual era il loro significato particolare per gli scrittori europei del VIII e IX secolo e quale rapporto li legava alla crescita delle erbacce reali? Nell’Europa altomedievale le piante indesiderate che crescevano tra i raccolti creavano lavoro extra, riducevano la produttività e sfidavano l’affermazione dei teologi che Dio avesse creato soltanto vegetazione buona. Per la prima volta in questo volume, le erbacce emergono come protagoniste nella storia europea altomedievale, guidando le strategie agricole umane e colorando l’immaginario collettivo. Lo sforzo di creare un sistema agricolo che soddisfacesse i loro bisogni e che la cosmologia confermasse le teorie cristiane sulla creazione dei vegetali, ha dovuto fare i conti con le piante indisciplinate. Utilizzando diverse tipologie di testo, banche dati archeobotaniche e mosaici, questo studio interdisciplinare evidenzia quanto l’alto medioevo europeo interagisse con il suo ambiente.
John Aberth: Doctoring the Black Death: Medieval Europe’s Medical Response to Plague, London: Rowman Littlefield, 2021; pp. xi + 485. ISBN: 9780742557239, ISBN-10: 0742557235, ISBN-13: 978-0742557239
Anteprima con indici e introduzione disponibile sul sito Amazon . Una recensione OA di Vivian Nutton, Bulletin of the History of Medicine, Vol. 97, n.1/2023, pubblicato sul sito Project Muse L’abstract della recensione di Lucy C. Barnhouse su The English Historical Review, Vol. 138, n. 592/2023. Articolo completo in Cnr-Biblioproxy |
La Morte Nera del tardo medioevo è spesso descritta come il più grande disastro naturale della storia umana. Oltre cinquanta milioni di persone, metà della popolazione europea, morì soltanto nel corso della fase epidemica iniziale, tra il 1347 e il 1353. La peste si ripresentò quindici volte tra la fine del medioevo e il 1500, creando la più grande sfida sanitaria mai registrata nella storia della professione medica. Questo avvincente volume presenta la sola storia completa della risposta medica che, nel tempo, è stata opposta alla Morte Nera. Lo storico John Aberth ha tradotto, da nove diverse lingue, molti trattati sconosciuti che illustrano in modo vivido la dimensione umana del terribile flagello. Includendo straordinari aneddoti personali dei medici, mostra come le loro battaglie contro la malattia (che spesso li afflisse personalmente) e la dimensione e l’ambito abbia portato molti a mettere in discussione antiche fonti autorevoli. Dissipando miti e pregiudizi sulla medicina medievale, Aberth mostra come i medici della peste abbiano formulato una risposta unica e di vasta portata, trattando la peste come un veleno; una concezione che ebbe anch’essa una vasta portata sia in termini di trattamenti medici, sia nella risposta sociale e culturale alla malattia nella collettività.
Jim Downs: Maladies of Empire. How Colonialism, Slavery, and War Transformed Medicine, Belknap Press: An Imprint of Harvard University Press, 2021. ISBN: 9780674971721, ISBN-10: 0674971728, ISBN-13: 978-0674293861
Un’anteprima del volume si trova sul sito dell’editore e una sul sito Amazon. Indice e riassunto dei capitoli sulla piattaforma Jstor. Una recensione OA di Michael L. Farrell sul Journal of Medical Regulation, Vol. 109, n. 01/2023. L’abstract della recensione di Hilary Buxton sul Journal of British Studies, Vol. 62, n.1/2023. Articolo completo su Cnr-Biblioproxy Una presentazione del libro da parte dell’autore si trova sul canale Youtube del National Museum of Civil War Medicine |
La maggior parte della storia sul progresso medico è fatta da eroi preconfezionati. John Snow rintraccia in una pompa per l’acqua le origini dell’epidemia di colera nella Londra del 1854, che portò alla nascita dell’epidemiologia. Florence Nightingale contribuì alla salute dei soldati nella guerra di Crimea rivoluzionando l’igiene, trasformando gli ospedali da crogioli di infezioni a santuari della guarigione. Tuttavia la storia delle innovazioni individuali ignora molti aspetti chiave della conoscenza medica, soprattutto quando riguarda la scienza delle epidemie. Riesaminando le basi della medicina moderna, Jim Downs mostra come lo studio delle epidemie infettive dipenda in modo cruciale dallo sconosciuto contributo di soggetti non-consenzienti – soldati coscritti, schiavi e sudditi dell’impero. Piantagioni, navi negriere e campi di battaglia furono i laboratori dove i dottori compresero la diffusione delle malattie. I medici militari appresero l’importanza della qualità dell’aria monitorando gli africani confinati nelle stive delle navi schiaviste. Gli statistici mapparono i focolai di colera studiando i musulmani dei territori dominati dall’impero, al ritorno dal loro pellegrinaggio annuale. Negli ospedali da campo nella guerra di Crimea e in quella Civile americana furono effettuati esperimenti sulla trasmissione delle malattie. La conoscenza scientifica derivata dalla distruzione e dallo sfruttamento della vita umana è oggi alla base della nostra capacità di proteggere l’umanità dalle epidemie. Un volume che apre gli occhi affrontando il tema in modo audace, Maladies of Empire fornisce un resoconto completo del vero prezzo del progresso medico.
Emmanuelle Berthiaud, François Léger, Jérôme van Wijland (a cura di): Prévenir, accueillir, guérir. La médecine des enfants de l’époque moderne à nos jours, Presses Universitaires du Septentrion, 2021, pp. 342 ISBN-10: 2757435140, ISBN-13: 9782757435144
I testi di questo volume provengono da un colloquio interdisciplinare tenutosi ad Amiens nel settembre del 2018, all’Université de Picardie Jules Verne e all’Académie nationale de médecine, reperibile sulla banca dati Academia.org Indice ed estratto degli articoli su books.openedition.org Una recensione OA di Camille Monduit de Caussade su Histoire, Médicine et Santé, Vol. 21/2022. L’abstract di una recensione di Sylvie Moret Petrini su Annales de Démographie Historique, Vol. 144, n. 2/2022 |
Di cosa soffrono i bambini? Dove prendersene cura e accoglierli? Come e quando vaccinarli? Nella teoria e nella pratica medica, la preoccupazione per l’infanzia ha una storia, non lineare e con molte sfaccettature, che questo libro vuole esplorare. Il volume mostra, attraverso casi vari e dettagliati, come la consapevolezza della specificità dei bambini abbia contribuito a plasmare la medicina fin dai tempi moderni. I bambini sono, di volta in volta da parte dei genitori, dei medici o dello Stato, oggetto di curiosità scientifica, di sollecitudine o d’inquietudine. Studi accademici, arricchiti dalle testimonianze di due medici, fanno incontrare la storia del pensiero medico, delle pratiche vaccinali, dell’architettura ospedaliera e delle istituzioni sanitarie pubbliche.
Armando Alberola, Domenico Cecere (a cura di): Rischio, catastrofe e gestione dell’emergenza nel Mediterraneo occidentale e in Ispanoamerica in età moderna: omaggio a Jean-Philippe Luis, FedOA – Federico II University Press, Universidad de Alicante, 2022; pp. 273 ISBN-13: 9788868871284
Il volume è liberamente scaricabile in formato .pdf con licenza Creative Commons sui siti degli editori (link FedOA sul titolo) Una recensione OA di Idamaria Fusco su The Journal of European Economic History, Vol. LIII, n. 1/2024 |
Il volume è il primo risultato di un progetto di ricerca interdisciplinare e internazionale sui disastri di origine naturale verificatisi nei territori governati dalle monarchie borboniche tra il XVIII secolo e l’inizio del XIX. I dodici saggi che lo compongono esplorano le strategie e le pratiche attraverso cui istituzioni e società cercarono di gestire, mitigare e prevenire gli effetti catastrofici di eruzioni, terremoti, inondazioni, carestie ed epidemie, in territori geograficamente lontani e diversi tra loro – dal Mediterraneo occidentale all’America centrale e meridionale – tra l’età dei Lumi e quella delle Rivoluzioni. Sebbene queste aree fossero governate da membri della stessa dinastia, l’organizzazione politico-amministrativa e i sistemi giuridici erano differenti e diverse erano anche le strategie di gestione dell’emergenza. Il progetto ha coinvolto tre gruppi di ricerca, incardinati in Università europee e ispano-americane, coordinati da Jean-Philippe Luis, Armando Alberola e Domenico Cecere.
File dell’articolo in formato .pdf : BM 08-2024
A cura di Rosalba Mengoni
Articolo pubblicato il 5 Agosto 2024