Convegno di studi “Digital History – Teaching, Research, Heritage”, Teramo, 15 e 16 febbraio

Il Convegno Digital History. Teaching, Research, Heritage, organizzato dal centro di ricerca HistoryLab, dell’Università degli Studi di Teramo, e che si terrà nei giorni 15 e 16 febbraio presso il Dipartimento di Scienze politiche – Aula Tesi Maria Luisa Bassi – Polo “G. D’Annunzio” dalle ore 09.00, vuole essere l’occasione per fare il punto sulla diffusione delle pratiche e delle tematiche della Digital History.

Il convegno si articola in tre sezioni:

Sezione I: La Digital History come didattica.

In questa sezione si presentano ricerche e esperienze di digital e public History promosse in vari ambiti educativi (scuole, università, associazioni, ecc.) nel tentativo di presentare e diffondere nuovi approcci didattici e formativi.

Sezione II: La Digital History come ricerca.

In questa sezione si intende porre l’attenzione su questioni di ordine teorico e pratico che riguardano il dialogo tra gli storici e le ICT; l’uso delle fonti e degli strumenti digitali; il rapporto con gli archivi digitali e la creazione di database; le problematiche dei più diffusi strumenti digitali (GIS, IA generativa, NFT, ecc.).

Sezione III: La Digital History come valorizzazione del patrimonio culturale.

Questa sezione raccoglie i contributi, le attività e le pratiche incentrate sul rapporto tra gli strumenti digitali e il patrimonio culturale, materiale e immateriale, con al centro la sua valorizzazione, la sua tutela, la sua divulgazione. A questa sezione parteciperà il dott. Giovanni Serreli con una relazione intitolata Le nuove tecnologie per valorizzare e musealizzare la storia medievale: il MudA di Las Plassas (Sardegna). Pregi e criticità, nella quale verrà condivisa la proficua esperienza di collaborazione dell’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea del CNR con il Comune di Las Plassas che ha portato all’ideazione, progettazione, realizzazione e direzione (con ottimi risultati fino al 2018) del MudA, Museo Multimediale del Regno di Arborèa, nel quale, grazie all’ausilio di variegate tecnologie digitali, multimediali, interattive e immersive si racconta il medioevo sardo e mediterraneo.

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