Bibliografia Mediterranea – Dicembre 2020

Qualche proposta e, in fondo, anche una sorpresa da parte di Bibliografia Mediterranea per le letture delle prossime festività. Vi ricordiamo che, oltre ad un estratto dall’introduzione o della recensione, trovate i link a quest’ultima e alla casa editrice. Nel caso del libro open access, il collegamento porta direttamente al file. Come sempre, vi invitiamo a mandare osservazioni e proposte scrivendo a isemblog@gmail.com oppure contattandoci sulla pagina Facebook: Isem cnr.

Buone Feste da Bibliografia Mediterranea, che augura a tutte e tutti di tornare a studiare nelle biblioteche e negli archivi, e che il 2021 ci faccia presto di nuovo godere di tutti i luoghi di cultura.

Emmanuelle Vagnon: Cartographie et représentations de l’Orient méditerranéen en Occident (du milieu du XIIIe à la fin du XVe siècle), Turnhout, Brepols, 2013

Nella ricca introduzione alla sua opera, E. Vagnon ricorda che “le rappresentazioni cartografiche dell’Oriente medievale non possono avere il solo obiettivo di rendere conto della topografia e della toponomastica di una regione, ma devono situarle in rapporto al resto del mondo rendendole uno spazio dinamico che esprime punti di vista diversi a livello cosmografico e religioso, geopolitico e strategico, oltre che commerciale”. Dalla seconda metà del XIII alla fine del XV secolo, Oriente e Occidente intrattengono relazioni ricche e complesse, che vedono l’apparizione di nuovi tipi di documenti geografici in un mondo conosciuto dagli occidentali come estensione del proprio. Diversi tipi di carte medievali sono allora utilizzate successivamente o simultaneamente (mappamondi, carte regionali, carte marittime, carte tolemaiche), fornendo ciascuna una rappresentazione dei fenomeni umani in un proprio spazio schematizzato.

Continua a leggere la recensione di Mathieu Eychenne sul numero 147/2020 di Remmm Revue de monde musulmans et de la Méditerranée.

Mario Lafuente Gómez, Concepción Villanueva Morte (a cura di): Los agentes del Estado. Poderes públicos y dominación social en Aragón (siglos XIV-XVI), Madrid, Sílex, 2019

Il volume contribuisce a spiegare alcuni dei cambiamenti subiti dallo stato feudale aragonese tra la fine dell’Età Media e l’inizio dell’epoca moderna, partendo dall’analisi biografica di un gruppo di persone caratterizzate dall’essere “agenti di Stato”, cioè individui di diversa provenienza, che esercitarono funzioni proprie del potere pubblico, e parteciparono attivamente al processo di trasformazione delle strutture di dominio sociale svoltosi in un momento storico cruciale. La struttura dell’opera è organizzata in quattro sezioni dedicate all’intervento di questi agenti nel bene comune e nella finanza pubblica; il diritto, le istituzioni e le risoluzioni dei conflitti; la coercizione e la violenza; e, da ultimo, la diplomazia e le relazioni esterne. In tutto il libro si compone di cinque capitoli redatti da autori e autrici provenienti da nove università e altri centri di ricerca di prestigio. (dal sito della Sociedad Española de Estudios Medievales)

Per una recensione: Edad Media. Revista de Historia, 21 (2020): 517-518

Simone MisianiGaetano Sabatini (a cura di): Dalla colonizzazione alle nuove migrazioni. Il contributo della storia all’analisi del mondo contemporaneo, Guida Editori, 2020

Il volume approfondisce il significato storico dei processi di colonizzazione agraria in Italia in età contemporanea, dalla “grande emigrazione” transoceanica alla pianificazione del Dopoguerra per lo sviluppo del Sud d’Italia, fino alle prospettive di nuovi insediamenti sul territorio attualmente aperte dai flussi migratori in entrata, capovolgendo il concetto di “territorio”, da spazio delimitato dai confini nazionali da difendere contro l’invasione dai migranti, a luogo di costruzione di neo-cittadini. Il problema dei ghetti e delle periferie – è la conclusione comune ai diversi studiosi
– non si vince infatti alzando muri ma provando a dar vita a città sostenibili, che si richiamano ai modelli delle città ideali, senza soluzione di continuità tra aree urbane e rurali e tra Nord-Ovest e Oriente del mondo. Il volume inaugura il programma di studi del CRIGECIF, Centro di Ricerca Interuniversitario Geopolitico sulle Città di Fondazione, istituito nel 2018 nel convincimento che
il mondo della ricerca universitaria abbia la responsabilità di favorire il dialogo tra gli attori sociali e istituzionali al fine di un ripensamento del concetto di cittadinanza. (dal sito dell’editore).

E concludiamo con un volume dell’inizio del XV secolo, la prima opera storica scritta da una donna, nell’ultima traduzione in italiano a cura di Virginia Rossini: La vita e i buoni costumi del saggio re Carlo V di Christine de Pizan, Carocci, 2010

Il Livre des fais et bonnes meurs du sage roy Charles V è da considerarsiuna delle opere fondamentali della produzione politica di Christine de Pizan. Tradurre l’opera dal medio francese, lingua di difficile accesso, fatto salvo per gli specialisti, permette oggi un approccio diretto a uno dei testi chiave per la comprensione della situazione politica francese all’epoca della follia del re Carlo V, della reggenza non ufficializzata dei principi di sangue reale e alla vigilia delle guerre civili. Si tratta di un libro che ci permette non solo di comprendere il momento di svolta nella produzione letteraria della scrittrice e la sua scelta di impegno civile, ma soprattutto ci introduce nel cuore della corte di Francia e delle questioni più sensibili che la toccano per quanto riguarda il ruolo del sovrano, la partecipazione della nobiltà al governo, ma anche le grandi questioni internazionali quali lo Scisma, l’elezione imperiale, la guerra franco-inglese. (dal sito di Feltrinelli).

A questo link è disponibile la versione in .pdf della Rassegna.

a cura di Rosalba Mengoni

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