Dal 14 al 16 dicembre si svolge a Venezia l’undicesima conferenza del progetto multidisciplinare Chiese di Venezia – Nuove prospettive di ricerca (link al progetto) dal 2010 promosso e guidato da Gianmario Guidarelli e dal 2017 sostenuto dal Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e Save Venice Inc.
La conferenza di dicembre 2023 (a cura di Lorenzo Buonanno e Matteo Casini) analizzerà sotto l’aspetto sociale, economico, architettonico e artistico la chiesa parrocchiale e la contrada di San Giovanni in Bragora dall’alto Medioevo (periodo di fondazione della chiesa) sino ai restauri condotti nel Novecento. Fondata secondo una leggenda nell’VIII secolo, la chiesa ricevette nel X secolo e in seguito nel XIII reliquie di pregio che la resero un centro di culto rilevante, e nel corso del XV e XVI secolo fu oggetto di rifacimenti importanti su iniziativa di papa Paolo II Barbo, il futuro doge Andrea Gritti, i pittori Cima da Conegliano e Alvise Vivarini, lo scultore Alessandro Vittoria; nel XVIII secolo la vita della chiesa e della parrocchia fu animata dall’attività di Antonio Vivaldi, e poi nel secolo successivo dalla drammaturgia di Giacinto Gallina. La parrocchia rimase a lungo uno spazio di cerniera tra la riva sul Bacino di San Marco e le relative attività portuali (che attiravano molti stranieri come greci e dalmati), la grande zona industriale dell’Arsenale, e l’area nevralgica degli uffici pubblici di San Marco. Chiesa e campo sono così, come scrivono i curatori nella presentazione, «un vero simbolo del tessuto urbano di Venezia ove sa realizzarsi una ricca fusione fra vita locale e realtà internazionale».
Le prime due giornate del convegno si terranno nella settecentesca Aula Magna Silvio Trentin a Ca’ Dolfin; la mattina di sabato 16 dicembre invece si svolgerà una sessione-dibattito in chiesa, cui parteciperanno tutti i relatori del convegno.
Per l’ISEM partecipa come relatore la dott.ssa Isabella Cecchini con una relazione dal titolo “La composizione sociale della parrocchia attraverso i censimenti del 1624, 1632 e 1642”.